Il cammino verso il Piano Transizione 5.0 è ormai tracciato: l'Unione Europea ha dato il via libera alla proposta italiana di rivedere il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, integrando i fondi del programma RePowerEU.
Sono stati stanziati 6,3 miliardi di euro per il Piano Transizione 5.0 nel biennio 2024-2025.
Questi fondi saranno affiancati a quelli già destinati al Piano Transizione 4.0 che ammontano a circa 5 miliardi per il periodo 2024-2026.
Il Piano Transizione 5.0 segna una svolta strategica nell'ambito dell'innovazione e della digitalizzazione del paese. Attraverso un pacchetto di misure e incentivi, il piano mira a spingere l'Italia verso un'economia più sostenibile ed efficiente dal punto di vista energetico e ambientale.
L'obiettivo è quello di incentivare l'adozione di nuove tecnologie e soluzioni innovative, tracciando una rotta chiara per le imprese italiane, indipendentemente da dimensioni o settori di competenza.
Il Piano Transizione 5.0 promuove investimenti in beni e attività volti a produrre risparmi energetici o a migliorare l'efficienza energetica.
Questa misura si concentra principalmente sulla sostenibilità energetica, in linea con l'obiettivo del programma RePowerEU di ridurre la dipendenza dell'UE dalle fonti energetiche russe e promuovere l'uso di fonti rinnovabili.
Il REPowerEU comprende cinque nuove riforme e un totale di 17 investimenti. Questi, come abbiamo visto, hanno lo scopo di promuovere l'indipendenza energetica europea, dando un’attenzione speciale a energie rinnovabili, efficienza energetica, competenze per la transizione verde e trasporto sostenibile.
Le tecnologie innovative per l'efficienza energetica e le infrastrutture adeguate saranno sostenute finanziariamente, puntando a una significativa riduzione delle emissioni di CO2.
La revisione del piano apporta anche altre modifiche, tra cui l'eliminazione di interventi considerati impraticabili, con una redistribuzione delle risorse in nuovi strumenti e investimenti. Questo avviene principalmente su settori chiave come la giustizia, appalti pubblici, diritto della concorrenza, energie rinnovabili, filiere verdi e ferrovie.
La quota di risorse allocate alla transizione verde passa dal 37,5% al 39,5%, allo scopo di promuovere l'adozione diffusa di energie rinnovabili, ridurre i sussidi dannosi per l'ambiente, incentivare la produzione di biometano e favorire lo sviluppo di competenze per la transizione verde.
Per la digitalizzazione rimangono il 25,6% delle risorse allocate. Le iniziative riguardano la connettività, la digitalizzazione sia nel settore pubblico che in quello delle imprese, e lo sviluppo di competenze e tecnologie digitali.
Il piano rivisto prevede un potenziamento nei settori chiave, con misure mirate a migliorare la resilienza del settore sanitario, aumentare l'efficacia delle politiche del mercato del lavoro, sostenere il sistema educativo e ridurre le disparità regionali.
Il finanziamento del Piano Transizione 5.0, proveniente dal programma RePowerEU, ammonta a 6,3 miliardi di euro e si suddivide in tre linee di intervento:
Il Piano Transizione 5.0 offre aliquote di incentivazione superiori rispetto al suo predecessore, il Piano Transizione 4.0. Quest'ultimo continuerà a promuovere l'acquisto di beni conformi al paradigma dell'industria 4.0, con aliquote di credito d'imposta fino al 20%. Il Piano Transizione 5.0, invece, incentiverà anche gli investimenti in beni e attività "4.0" che producono risparmi energetici o migliorano l'efficienza energetica.
Il Piano Transizione 5.0 prevede crediti d'imposta per le imprese che investiranno in beni strumentali materiali o immateriali "4.0", per l'acquisto di beni necessari all'auto-produzione e all'autoconsumo da fonti rinnovabili (escludendo le biomasse) e per le spese di formazione del personale in competenze per la transizione verde.
Secondo le anticipazioni del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, le aliquote massime dovrebbero arrivare al 40%, con un incremento del 20% rispetto a quelle già esistenti. Saranno previste almeno altre due aliquote inferiori, a seconda degli investimenti effettuati. La sezione dedicata alla formazione, con un budget del 10%, dovrà ancora definire se sarà un incentivo indipendente o collegato agli investimenti e quali spese coprirà.
Il Piano Transizione 5.0 introduce un meccanismo di doppia certificazione:
Le tempistiche per l'avvio dell'incentivo sono cruciali: il decreto dovrebbe essere emanato entro la fine dell'anno o, al più tardi, all'inizio del prossimo, per permettere la fruizione dell'incentivo dal 2024.
In conclusione, il Piano Transizione 5.0 offre un quadro ambizioso per l'innovazione e la sostenibilità energetica in Italia. Con il sostegno finanziario dell'Unione Europea attraverso RePowerEU, l'Italia si prepara a una nuova era di progresso tecnologico e sostenibilità, delineando un percorso chiaro per le imprese che intendono abbracciare il futuro con soluzioni avanzate e sostenibili.