Rating ESG: la sostenibilità diventa fondamentale nell’accesso al credito
In un panorama economico in costante evoluzione, dove le tematiche legate alla sostenibilità sono sempre più al centro delle strategie di investimento delle aziende e valorizzate dai mercati, il binomio Fintech e ESG diventa ancor più centrale.
Le aziende attive in ambito fintech, infatti, rappresentano la nuova frontiera del mondo bancario e finanziario, e sono perciò ben posizionate per contribuire alla svolta green del loro settore ed innescare una vera e propria rivoluzione nell’ambito degli investimenti.
Ma quali sono i punti di contatto tra fintech e ESG? Come vengono valutati i criteri ESG per l’accesso ai servizi fintech? E soprattutto qual è il modo migliore di implementarli nei progetti dell’impresa?
Trova le risposte a queste e molte altre domande in questo articolo.
Fintech & ESG: il panorama italiano
La domanda sorge spontanea: quali sono i punti di contatto che legano Fintech e ESG?
- Prodotti e servizi;
- Investimenti;
- Inclusione finanziaria;
- Dati e rating.
Sebbene questi punti siano già molti, una cosa è certa: la strada verso il raggiungimento dei criteri ESG per le imprese italiane è ancora molto in salita.
Infatti, c’è una fortissima dichiarazione di intenti da parte dei soggetti in gioco che si mostrano realmente interessati al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibili.
Allo stesso tempo però, dal punto di vista di concreti progetti messi in campo, questa dichiarazione viene un po’ meno.
Abbiamo discusso dell’argomento durante la Masterclass di Azienda Intelligente che trattava il binomio Fintech & ESG dove abbiamo avuto modo di parlare con alcuni nostri partner con i quali abbiamo messo in campo diversi progetti relativi alla sostenibilità, come ad esempio l’introduzione di parametri di rating nel processo di valutazione delle aziende per l’accesso al credito.
Ma come vengono introdotti i parametri ESG nelle attività di misurazione?
Rating: l’importanza dello score ESG
Partendo dal presupposto che oggi una qualsiasi azienda deve iniziare a prendere dimestichezza con le aree fondamentali per lo sviluppo europeo, quando si tratta di un’azienda che si occupa di rating valutare i criteri ESG diventa ormai necessario.
La valutazione è prima di tutto effettuata partendo dall’esigenza del cliente e l’obiettivo è quello di verificare le strategie messe a punto dall’impresa in ambito ESG.
Effettuare una valutazione complessiva è piuttosto difficile però, e vediamo perché.
Se consideriamo i criteri, questi si suddividono in 3 macro categorie:
- Environmental;
- Social;
- Governance.
Per quanto riguarda il primo aspetto, quello ambientale, i risultati sono facilmente misurabili.
Invece, questo processo diventa molto più complesso per le componenti social e di governance.
Per la valutazione di una corretta Governance, per esempio, si prende come riferimento il modo in cui la società si approccia alla propria catena di valore, concentrandosi quindi in particolar modo sugli aspetti qualitativi oltre che quantitativi (es: assunzioni, inclusione, tasso di turnover del personale, etc).
Rispetto a questa difficoltà, infatti, è ancora in corso un lungo dibattito volto a trovare una misura ideale per dare un feedback veritiero, qualitativo e quantitativo, rispetto al livello di sostenibilità dell’azienda.
Gli esperti mettono l’accento sul fatto che per considerare un'azienda sostenibile, sia necessario avere una posizione solida a livello di business. La realtà dovrebbe quindi:
- Valutare il fattore primario ambientale, considerando tutti i rischi che sono legati al futuro del clima e dell’ambiente;
- Valutare il fattore sociale, includendo politiche per lavoro, ambiente e società con un occhio attento ai dipendenti e ai collaboratori. Non devono mancare gli standard di sicurezza ed un grande rispetto dell’essere umano;
- Valutare il fattore di governo societario, osservando la trasparenza e l’etica dell’impresa.
- Creare il valore da condividere con gli stakeholder, che siano duraturi nel tempo;
- Misurare le decisioni d’impresa analizzando l’impatto economico, ambientale e sociale;
- Comunicare le decisioni prese per ogni fattore ESG.
Perché viene effettuata una valutazione di questo tipo per concedere un finanziamento?
Fondamentalmente la risposta è una sola: un’azienda che mette appunto progetti e strategie orientate a diventare sostenibile è un’azienda che guarda al futuro e vuole crescere a passo con i tempi.
Attenzione però, non dobbiamo pensare che i criteri utilizzati siano vincolanti per l’ottenimento di un finanziamento.
Infatti l’impresa viene valutata nella sua totalità e, soprattutto, nel caso di richiesta di finanziamento volto nello specifico ad implementare un progetto di rinnovamento in ottica sostenibile, questi vengono considerati in maniera ampiamente positiva.
Bilancio di sostenibilità: uno strumento per le PMI
Il bilancio di sostenibilità è un documento che riporta tutte le attività svolte da un’impresa in relazione alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Un vero e proprio strumento di comunicazione che consente all’azienda di presentare ai propri stakeholder (clienti, dipendenti, fornitori, comunità locali, investitori, etc) le azioni che ha messo in atto per minimizzare delle proprie attività, promuovere la responsabilità sociale e garantire la sostenibilità economica nel lungo termine.
L’obiettivo del bilancio di sostenibilità è quello di dimostrare il proprio impegno green e comunicare in modo trasparente e credibile.
In uno scenario come quello attuale dove le crisi internazionali sono al primo posto, è il momento di attuare degli investimenti per il futuro, riposizionare l’azienda sul mercato nazionale e internazionale sino a cambiare la mentalità per raggiungere tutti gli obiettivi.
A questo punto le aziende devono essere pronte per diventare sostenibili senza guardarsi indietro e senza rinunciare a fare quel passo in più verso il successo.
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